Il castello incantato
C’era
una volta, tanto tempo fa, in una foresta un grandissimo castello abitato da un
drago.
Tutti gli abitanti non osavano avvicinarsi
perché avevano paura della maledizione.
Un
giorno, al galoppo di un cavallo bianco, un principe si perse nella foresta, ad
un tratto vide il castello e bussò al portone. Un servo andò ad aprirlo e lo
fece entrare.
A
un certo punto, dalle scale, spuntò una coda lunga e verde. Il principe si
accorse che era un drago e tentò di scappare, ma non ci riuscì perché il servo
lo bloccò e lo rinchiuse nella torre.
Nella
cella accanto, era imprigionata una principessa, che dopo essersi liberata,
liberò anche il principe e insieme, dopo aver sconfitto il drago con una spada,
fuggirono a cavallo e vissero felici e contenti e gli abitanti ritornarono a
visitare il castello.
La foresta incantata
Durante
un viaggio con i miei genitori, siamo
andati
su un’isola deserta. Nonostante le loro raccomandazioni, mi sono persa.
Piangevo disperata e, fortunatamente il mio pianto l’ha sentito una fanciulla. Si chiamava Rossella, fin da piccola viveva su
quell’isola insieme ai suoi amici animali: l’elefantina Ruby, la talpa Betty e
il pavone Ralf. Insieme a lei abbiamo raccolto tanti frutti, ci siamo rincorsi
e abbiamo giocato e scherzato tutta la giornata. Arrivata la sera, mi sentivo
triste e sola, allora Rossella, ha chiamato tutti i suoi amici animali, che
sono riusciti a ritrovare i miei genitori.
Valentina
Il
castello dei principi felici
In un grande castello su un’isola, viveva una
principessa di nome Sissi. Questa principessa era rimasta rinchiusa nel
castello per l’incantesimo della strega Bigia. Così cercò di spezzare questo incantesimo, ma non
ci riuscì. Intanto chiamò in aiuto il suo principe. Egli arrivò con il suo
cavallo macchiettato, ma non ci riuscì a spezzare l’incantesimo.
Entrò da una porta laterale del castello con il suo
cavallo ,sfondando un cancello di legno e arrivò da Sissi. L’incantesimo si era
rotto e vissero nel castello felici e contenti. Da quel giorno lo chiamarono il
castello dei principi felici.
Silvia F.
Il serpente e
il topolino
Un giorno di sole, la mamma del piccolo topolino uscì dalla
tana per cercare del cibo e il topolino rimase da solo. Da un po’ di tempo un
serpente lo spiava e per farsi aprire la porta dal topolino disse:"Io sono un venditore di caramelle, mi apriresti la porta?". Allora il topolino aprì la porta e il serpente lo
mangiò.
Questa favola insegna
che non bisogna farsi imbrogliare dagli sconosciuti.
Mattia F.
La volpe e la gallina
Un giorno una vecchia volpe
stanca ed affamata decise di andare a far visita al pollaio del contadino
Francesco, perché aveva sentito parlare di alcune galline buone da mangiare .
Così
fece, non appena fece buio si incamminò . Il contadino dimenticò di far rientrare
le galline nel pollaio e queste restarono a razzolare nel recinto .
Quando arrivò la
volpe trovò tanto “pane per i suoi denti” e si precipitò ferocemente nella
recinzione azzannando una gallina grassottella . La poverina sbatteva le ali e
faceva volare le sue piume all’aria, ma non
riuscì a liberarsene .
La volpe scappò via con il ghiotto pranzo e
riuscì a saziarsi .
Silvia F.
Il cavallo e l'aquila
C'erano una volta due amici :l'aquila e il cavallo, che decisero di fare una gara di velocità.
Bisognava arrivare in cima a una montagna per vedere quale specie di animale era più veloce.
Iniziata la gara, l'aquila era partita velocissima, era già in testa.
Il cavallo, essendo svantagiato perchè non poteva volare, decise di fare una sua vecchia scorciatoia.
Quasi alla fine l'aquila vide un coniglio e subito, credendo di non perdere vantaggio, si gettò su di esso, ma lo manco e fini contro un albero,bum!E si fece un gran male.
Per il cavallo fu inutile l'errore dell'avversario, perchè era già arrivato.
La morale è bisogna fare prima il dovere e poi il piacere.
Francesco R.
Bisognava arrivare in cima a una montagna per vedere quale specie di animale era più veloce.
Iniziata la gara, l'aquila era partita velocissima, era già in testa.
Il cavallo, essendo svantagiato perchè non poteva volare, decise di fare una sua vecchia scorciatoia.
Quasi alla fine l'aquila vide un coniglio e subito, credendo di non perdere vantaggio, si gettò su di esso, ma lo manco e fini contro un albero,bum!E si fece un gran male.
Per il cavallo fu inutile l'errore dell'avversario, perchè era già arrivato.
La morale è bisogna fare prima il dovere e poi il piacere.
Francesco R.
L’aquila e l’uccellino
C’era una volta un uccellino che stava fischiettando felicemente. Dopo un po’ arrivò un’ aquila. L’aquila chiese: ”Vuoi venire nel mio nido?”. L’uccellino rispose di sì . Ma dopo essere arrivati, gnam !L’aquila se lo mangiò insieme ai suoi piccoli.
Sofia
Rachele
Un giorno un coccodrillo, nuotava in uno stagno, quando incontrò un pesce e gli disse: <>. Il pesce irritato, gli rispose:<>. Il coccodrillo replicò:<>. A quel punto il coccodrillo, sentendosi più furbo, visto che il pesce non voleva cedere, gli propose di fare una gara:<>.
Il pesce, stupidamente accettò e fecero la gara.
Il coccodrillo naturalmente la vinse, e oltre a poter restare solo nello stagno, se lo mangiò.
Morale: mai mettersi contro i più forti.
Silvia S.
Una mattina, l'ape Gelsomina si svegliò, si preparò e con un secchio, andò a raccogliere il nettare. Vide un fiore, il fiore più grande che avesse visto, era un girasole. Nello stesso istante, arrivò la farfalla Rosetta, la più antipatica degli insetti che le disse:
<< Vogliamo fare una gara ? Vediamo chi arriva prima a quel girasole?>>. L'ape accettò e vinse la gara, ma vista la sua generosità condivise il miele con Rosetta.
Morale: condividere sempre ciò che si ha con gli altri.
Silvia S.
Il lupo e
l’agnellino
C’era una volta un agnellino molto curioso, un giorno mentre
pascolava si separò dal gregge per guardare cosa c’era nel bosco. Lì incontrò
il lupo, questo appena lo vide pensò:” Che delizioso boccone!” Si avvicinò e
gli chiese:” Dove vai piccolo agnellino?” L’agnellino rispose:” Voglio guardare
cosa c’è nel bosco”. Vieni con me sono noto in questo luogo scoprirai tante
meraviglie. Lo portò nella sua tana e lì se lo mangiò.
Morale
Non fidarsi mai degli
sconosciuti.
Giulio
I sette
Tanto tempo fa vivevano
quattro giovani ragazze e si divertivano a stare insieme.
Un giorno Silvia era
stata catturata e Rachele non sapeva niente perché era al BAR con Sofia, la
giovane sceriffo femmina. Vittoria e Gabriella erano preoccupate perché non
sapevano dove l’avevano catturata e chi era stato. Rachele era ritornata a casa
e con il suo “agritrova” trovò Silvia e scoprì chi era stato a rapirla: era stato
lo stregone Lorenzo e il suo aiutante Manuel. Le quattro non sapevano come
liberare Silvia.
A un certo punto arrivarono dei cavalieri di nome Francesco
R., Francesco B., Marco, Davide.
I sette liberarono Silvia e così con
tutti gli amici vissero felici e contenti.
Il coccodrillo e il pesce
Un giorno un coccodrillo, nuotava in uno stagno, quando incontrò un pesce e gli disse: <
Il pesce, stupidamente accettò e fecero la gara.
Il coccodrillo naturalmente la vinse, e oltre a poter restare solo nello stagno, se lo mangiò.
Morale: mai mettersi contro i più forti.
Silvia S.
L'ape e la farfalla
Una mattina, l'ape Gelsomina si svegliò, si preparò e con un secchio, andò a raccogliere il nettare. Vide un fiore, il fiore più grande che avesse visto, era un girasole. Nello stesso istante, arrivò la farfalla Rosetta, la più antipatica degli insetti che le disse:
<< Vogliamo fare una gara ? Vediamo chi arriva prima a quel girasole?>>. L'ape accettò e vinse la gara, ma vista la sua generosità condivise il miele con Rosetta.
Morale: condividere sempre ciò che si ha con gli altri.
Silvia S.
La mosca e il rospo
In una bella giornata di sole, una mosca girava intorno ad
uno stagno in cerca di cibo. Era capitata proprio in un brutto posto.
Lì ci
abitava un rospo cattivo che mangiava tutti gli insetti che gli capitavano
davanti agli occhi. Il rospo sentì un ronzio sospettoso e pronto ad allungare
la lingua sentì una vocina che si lamentava: “Non mangiarmi, ti prego, se mi
lascerai libera, te ne sarò sempre riconoscente.”
Il rospo provò pietà e la lasciò volare libera. Un giorno,
il rospo si allontanò dallo stagno e finì in un campo di grano dove un
contadino stava lavorando con il suo trattore. La mosca, quando vide quel
trattore che stava schiacciando il suo amico rospo, punse la testa del
contadino che per il forte dolore fermò il trattore e il suo amico rospo poté
scappare via da quel posto pericoloso.
MORALE: “Anche i più potenti hanno bisogno dell’ aiuto dei
deboli”
Valentina
Il maialino e il verme
Un maialino, stanco di stare sempre nello
stesso porcile, decise di conoscere il
mondo. Arrivò la sera ma ancora non aveva finito di esplorarlo tutto. Allora si
mise a correre più veloce che potè. Un verme distratto non lo vide e si
scontrarono; il maialino disse: <>. Il verme rispose: <>. I due amici fecero il giro del
mondo e il maialino sì divertì molto.
Quando tornarono sulla Terra il
verme trovò la sua casa distrutta da una
stella gigante caduta dal cielo.
Il maialino allora portò il verme nel meleto
vicino casa sua; per il verme era un sogno poter andare ogni giorno da una mela all’altra. I due animali diventarono amici e continuarono a aiutarsi a vicenda.
MORALE: Per fare le cose più difficili abbiamo bisogno degli amici.
Diletta
Diletta
L’origine delle pecore
C’era una volta un gruppetto di candide nuvole che fluttuavano nel cielo contente.
Un giorno capitò di vedere un villaggio dell’Africa dove tutti i bambini piangevano
avevano tanta fame e tanta sete.
Alle nuvole capitava spesso di trovarsi in posti strani e vedere anche cose brutte. Ma questa volta erano davvero dispiaciute tanto che chiesero al RE SOLE di poterle aiutare. Il RE SOLE saggio decise di trasformarle in candide pecorelle così scesero sulla Terra e poterono sfamare tutti i bimbi del villaggio grazie al latte e al formaggio .
Così sono nate le PECORE.
Vittoria
L’origine dei MARI e degli OCEANI
Laura ,uno nuvoletta tanto carina, si innamorò del vento. Ogni volta che passava, il suo cuore batteva forte forte.
Un giorno Laura chiese al vento di sposarla, ma il vento le rispose che era innamorato della nuvoletta Francesca.
La nuvoletta Laura si mise a piangere così tanto che formò i mari.
Gabriella
L’origine della luna
Tanti e tanti anni fa Lucia e Andrea erano le prime persone che vivevano sulla Terra e ogni sera vedevano l’oscurità nel cielo.
I due allora andarono dalla dea Giuliana e gli chiesero :”Cara Giuliana la notte è sempre più scura !Ti chiediamo un oggetto che dia luce !”.
Giuliana allora lanciò nel cielo la sua pietra luminosa che la mattina dopo con il calore del sole diventò più grande e lucente.
La sera, Lucia e Andrea erano stupiti dal lavoro che aveva fatto la dea.
Per ringraziarla invitarono gli amici del pianeta Marte e organizzarono una festa fantastica.
Gabriella
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