lunedì 2 novembre 2015

Racconti, favole, fiabe...

Il castello incantato
C’era una volta, tanto tempo fa, in una foresta un grandissimo castello abitato da un drago.
 Tutti gli abitanti non osavano avvicinarsi perché avevano paura della maledizione.
Un giorno, al galoppo di un cavallo bianco, un principe si perse nella foresta, ad un tratto vide il castello e bussò al portone. Un servo andò ad aprirlo e lo fece entrare.
A un certo punto, dalle scale, spuntò una coda lunga e verde. Il principe si accorse che era un drago e tentò di scappare, ma non ci riuscì perché il servo lo bloccò e lo rinchiuse nella torre.
Nella cella accanto, era imprigionata una principessa, che dopo essersi liberata, liberò anche il principe e insieme, dopo aver sconfitto il drago con una spada, fuggirono a cavallo e vissero felici e contenti e gli abitanti ritornarono a visitare il castello.

Iacopo


La foresta incantata

Durante un viaggio con i miei genitori, siamo
andati su un’isola deserta. Nonostante le loro raccomandazioni, mi sono persa. Piangevo disperata e, fortunatamente il mio pianto l’ha sentito una fanciulla.  Si chiamava Rossella, fin da piccola viveva su quell’isola insieme ai suoi amici animali: l’elefantina Ruby, la talpa Betty e il pavone Ralf. Insieme a lei abbiamo raccolto tanti frutti, ci siamo rincorsi e abbiamo giocato e scherzato tutta la giornata. Arrivata la sera, mi sentivo triste e sola, allora Rossella, ha chiamato tutti i suoi amici animali, che sono riusciti a ritrovare i miei genitori.

                              Valentina


Il castello dei principi felici
In un grande castello su un’isola, viveva una principessa di nome Sissi. Questa principessa era rimasta rinchiusa nel castello per l’incantesimo della strega Bigia. Così  cercò di spezzare questo incantesimo, ma non ci riuscì. Intanto chiamò in aiuto il suo principe. Egli arrivò con il suo cavallo macchiettato, ma non ci riuscì a spezzare l’incantesimo.
Entrò da una porta laterale del castello con il suo cavallo ,sfondando un cancello di legno e arrivò da Sissi. L’incantesimo si era rotto e vissero nel castello felici e contenti. Da quel giorno lo chiamarono il castello dei principi felici.



Silvia F.                       


Il serpente e il topolino
Un giorno di sole, la mamma del piccolo topolino uscì dalla tana per cercare del cibo e il topolino rimase da solo. Da un po’ di tempo un serpente lo spiava e per farsi aprire la porta dal topolino disse:"Io sono un venditore di caramelle, mi apriresti la porta?". Allora il topolino aprì la porta e il serpente lo mangiò.
Questa favola insegna che non bisogna farsi imbrogliare dagli sconosciuti.                                                                                                                        
 Mattia F.                                                                                    
    

                                                                                          



La volpe e la gallina
Un giorno una vecchia volpe stanca ed affamata decise di andare a far visita al pollaio del contadino Francesco, perché aveva sentito parlare di alcune galline buone da mangiare . 
Così fece, non appena fece buio si incamminò . Il contadino dimenticò di far rientrare le galline nel pollaio e queste restarono a razzolare nel recinto . 
Quando arrivò la volpe trovò tanto “pane per i suoi denti” e si precipitò ferocemente nella recinzione azzannando una gallina grassottella . La poverina sbatteva le ali e faceva volare le sue piume all’aria,  ma non  riuscì a liberarsene . 
La volpe scappò via con il ghiotto pranzo e riuscì a saziarsi .


Silvia F.





Il cavallo e l'aquila 
C'erano una volta due amici :l'aquila e il cavallo, che decisero di fare una gara di velocità.
Bisognava arrivare in cima a una montagna per vedere quale specie di animale era più veloce.
Iniziata la gara, l'aquila era partita velocissima, era già in testa.
Il cavallo, essendo svantagiato perchè non poteva volare, decise di fare una sua vecchia scorciatoia.
Quasi alla fine l'aquila vide un coniglio e subito, credendo di non perdere vantaggio, si gettò su di esso, ma lo manco e fini contro un albero,bum!E si fece un gran male.
Per il cavallo fu inutile l'errore dell'avversario, perchè era già arrivato.
La morale è bisogna fare prima il dovere e poi il piacere.
Francesco R.





L’aquila e l’uccellino 
C’era una volta un uccellino che stava fischiettando felicemente. Dopo un po’ arrivò un’ aquila. L’aquila chiese: ”Vuoi venire nel mio nido?”. L’uccellino rispose di sì . Ma dopo essere arrivati, gnam !L’aquila se lo mangiò insieme ai suoi piccoli.

Sofia 
 


Il lupo e l’agnellino
C’era una volta un agnellino molto curioso, un giorno mentre pascolava si separò dal gregge per guardare cosa c’era nel bosco. Lì incontrò il lupo, questo appena lo vide pensò:” Che delizioso boccone!” Si avvicinò e gli chiese:” Dove vai piccolo agnellino?” L’agnellino rispose:” Voglio guardare cosa c’è nel bosco”. Vieni con me sono noto in questo luogo scoprirai tante meraviglie. Lo portò nella sua tana e lì se lo mangiò.
Morale
Non fidarsi mai degli sconosciuti.

Giulio



I sette

Tanto tempo fa vivevano quattro giovani ragazze e si divertivano a stare insieme. 
Un giorno Silvia era stata catturata e Rachele non sapeva niente perché era al BAR con Sofia, la giovane sceriffo femmina. Vittoria e Gabriella erano preoccupate perché non sapevano dove l’avevano catturata e chi era stato. Rachele era ritornata a casa e con il suo “agritrova” trovò Silvia e scoprì chi era stato a rapirla: era stato lo stregone Lorenzo e il suo aiutante Manuel. Le quattro non sapevano come liberare  Silvia. 
A un certo punto arrivarono dei cavalieri di nome Francesco R., Francesco B., Marco, Davide. 
I sette liberarono Silvia e così con tutti gli amici vissero felici e contenti.

Rachele 





Il coccodrillo e il pesce


Un giorno un coccodrillo, nuotava in uno stagno, quando incontrò un pesce e gli disse: <>. Il pesce irritato, gli rispose:<>. Il coccodrillo replicò:<>. A quel punto il coccodrillo, sentendosi più furbo, visto che il pesce non voleva cedere, gli propose di fare una gara:<>. 
Il pesce, stupidamente accettò e fecero la gara. 
Il coccodrillo naturalmente la vinse, e oltre a poter restare solo nello stagno, se lo mangiò.

Morale: mai mettersi contro i più forti.
                                                                                                        Silvia S.

                




L'ape e la farfalla

Una mattina, l'ape Gelsomina si svegliò, si preparò e con un secchio, andò a raccogliere il nettare. Vide un fiore, il fiore più grande che avesse visto, era un girasole. Nello stesso istante, arrivò la farfalla Rosetta, la più antipatica degli insetti che le disse:
<< Vogliamo fare una gara ? Vediamo chi arriva prima a quel girasole?>>. L'ape accettò e vinse la gara, ma vista la sua generosità condivise il miele con Rosetta. 

Morale: condividere sempre ciò che si ha con gli altri. 
                                                                                                             Silvia S.

    



La mosca e il rospo

In una bella giornata di sole, una mosca girava intorno ad uno stagno in cerca di cibo. Era capitata proprio in un brutto posto. 
Lì ci abitava un rospo cattivo che mangiava tutti gli insetti che gli capitavano davanti agli occhi. Il rospo sentì un ronzio sospettoso e pronto ad allungare la lingua sentì una vocina che si lamentava: “Non mangiarmi, ti prego, se mi lascerai libera, te ne sarò sempre riconoscente.”
Il rospo provò pietà e la lasciò volare libera. Un giorno, il rospo si allontanò dallo stagno e finì in un campo di grano dove un contadino stava lavorando con il suo trattore. La mosca, quando vide quel trattore che stava schiacciando il suo amico rospo, punse la testa del contadino che per il forte dolore fermò il trattore e il suo amico rospo poté scappare via da quel posto pericoloso.

MORALE: “Anche i più potenti hanno bisogno dell’ aiuto dei deboli”  
   
Valentina


  Il maialino e il verme

Un maialino, stanco di stare sempre nello stesso porcile, decise di  conoscere il mondo. Arrivò la sera ma ancora non aveva finito di esplorarlo tutto. Allora si mise a correre più veloce che potè. Un verme distratto non lo vide e si scontrarono; il maialino disse: <>. Il verme rispose: <>. I due amici fecero il giro del mondo e il maialino sì divertì molto. 
Quando tornarono sulla Terra il verme  trovò la sua casa distrutta da una stella gigante caduta dal cielo. 
Il maialino allora portò il verme nel meleto vicino casa sua; per il verme era un sogno  poter andare ogni giorno da una mela all’altra. I due animali diventarono amici e continuarono a aiutarsi a vicenda.


MORALE: Per fare le cose più difficili abbiamo bisogno degli amici.

Diletta

                                       
                                                                             


L’origine delle pecore

C’era una volta un gruppetto di candide nuvole che fluttuavano nel cielo contente.
Un giorno capitò di vedere un villaggio dell’Africa dove tutti i bambini piangevano
avevano tanta fame e tanta sete.
Alle nuvole capitava spesso di trovarsi in posti strani e vedere anche cose brutte. Ma questa volta erano davvero dispiaciute tanto che chiesero al RE SOLE di poterle aiutare. Il RE SOLE  saggio decise di trasformarle in candide pecorelle così scesero sulla Terra e poterono sfamare tutti i bimbi del villaggio grazie al latte e al formaggio .
Così sono nate le PECORE.
 
Vittoria

L’origine dei MARI e degli OCEANI
Laura ,uno nuvoletta tanto carina, si innamorò del vento. Ogni volta che passava, il suo cuore batteva forte forte.
Un giorno Laura chiese al vento di sposarla, ma il vento le rispose che era innamorato della nuvoletta Francesca.
La nuvoletta Laura si mise a piangere così tanto che formò i mari.
 
Gabriella




L’origine della luna
Tanti e tanti anni fa Lucia e Andrea erano le prime persone che vivevano sulla Terra       e ogni sera vedevano l’oscurità nel cielo.
I due allora andarono dalla dea Giuliana e gli chiesero :”Cara Giuliana la notte è sempre più scura !Ti chiediamo un oggetto che dia luce !”.
Giuliana allora lanciò nel cielo la sua pietra luminosa che la mattina dopo con il calore del sole diventò più grande e lucente.
La sera, Lucia e Andrea erano stupiti dal lavoro che aveva fatto la dea.
Per ringraziarla invitarono gli amici del pianeta Marte e organizzarono una festa fantastica.

Gabriella



 
 
 











domenica 8 marzo 2015

Tra fantasia e realtà... i racconti degli alunni

IL GIARDINO SEGRETO

Una  bambina, di nome Stella abitava vicino un enorme castello disabitato. I genitori le vietavano di avvicinarsi perché dicevano che era un posto pericoloso.
Un giorno Stella decise di avventurarsi in quel grande castello. La bambina, vi ci fece un giro intorno, non sapeva come entrare e, rassegnata, si sedette su una grande pietra la quale improvvisamente fece aprire un passaggio segreto, che portò dritto ad un ampio giardino. Stella si ritrovò in un posto bellissimo!! Una fontana cacciava tanta acqua che bagnava tutte le rose rosse, che all’improvviso diventarono fatine. Stella si divertì tanto a giocare con quelle minuscole donnine volanti.
Ogni volta che voleva andarle a trovare, bastava sedersi sulla pietra, che apriva la porta di quel meraviglioso giardino segreto.

Valentina

 
Negli abissi del mare

C’era una volta un ragazzo che si chiamava Marco. Siccome era Estate, decise di andare al mare. Prese tutto l’occorrente e si mise in macchina; dopo due ore arrivò al mare, mise l’ombrellone e si sdraiò, poi mangiò un panino.
Marco dopo un po’ di tempo si mise a fare self, ma si addormentò; mentre un’onda lo allontanava dalla terra, lui si rimpicciolì e l'onda fece schiantare la tavoletta.
Marco si svegliò e disse : - Dove sono finito?
 Si girò e vide una cintura, la provò, si trasformò in uno squalo d’acciaio e decise di tornare a casa; ma non poteva perché c’era una parete lunghissima, grandissima, d’acciaio e continuava fino al fondale.
Marco decise di trovare un'altra soluzione per tornare a casa,  allora si tuffò nell’oceano. Poi arrivò al fondale e vide un castello,  entrò,  arrivo all’ ultima torre, trovò un sottomarino,  prese i comandi si ritrasformò in Marco  e tornò a casa.

Mattia F.


 
Al Luna Park

Domenica Luca e Stefania hanno deciso di andare insieme al luna park e incontrare tutti i loro amici. Insieme a loro hanno fatto un giro sulla ruota gigante, sul dondolo e per finire sullo scivolo. sono arrivati stanchi a fine giornata e decidono di andare a mangiare la pizza e poi il gelato. si sono fatti tante risate raccontando le avventure del luna park e sul tardi ognuno è tornato a casa propria.

Silvia F.



LA GROTTA

In un piccolo paese di montagna viveva un bambino di nome Nicola.
Nicola era un bambino molto curioso e gli piaceva fare lunghe passeggiate, molte volte però si allontanava da solo.
Un giorno, dopo aver pranzato, uscì di casa e si incamminò verso la valle; ad un certo punto in lontananza vide una grotta dalla quale usciva una strana luce.
Nicola incuriosito si avvicinò alla grotta, con passo felpato entrò.
La grotta era molto bella, sulle sue pareti c’erano tante scritte di popoli antichi e al centro c’era un’apertura a forma di ragno dalla quale penetravano i raggi del sole.
Nicola era molto contento perché aveva fatto una scoperta bellissima.
Ad un certo punto sentì uno strano rumore, Nicola cominciò ad avere paura e si nascose dietro un masso.
Dal nascondiglio vide che c’era un grande orso marrone, allora piano piano arrivò fino all’uscita e cominciò a correre a gambe levate.
Finalmente arrivò a casa e abbracciò la sua mamma e il suo papà.
Da allora non uscì più da solo a fare le passeggiate.

Iacopo




La foresta incantata

Una fata trasformò una foresta in una foresta incantata dove alberi e animali parlavano. Un giorno la fata vide tutti gli animali chiusi nelle loro tane, perché un grande lupo stava venendo nel bosco. La fata andò a parlare con il lupo e gli diede tanta carne; allora il lupo se ne andò nel suo bosco e gli animali tornarono a giocare felici. In seguito la fata spesso andava a portare tanta carne al lupo per non farlo tornare.

Silvia S.




 
Nel bosco
Tanto tempo fa nel bosco di Trivento viveva uno strano gnomo. Era cattivo, arrabbiato e per questo stava sempre solo.
Un giorno i bambini di seconda B fecero una scampagnata e videro del fumo, si avvicinarono e trovarono lo gnomo che dormiva. I bambini iniziarono a ridere così forte che lo gnomo si svegliò ed era così arrabbiato che strillò e i bambini se ne scapparono.
Pietro L.G.
 
 
I passerotti a primavera preparano il nido per deporre le uova. Dopo circa un mese le uova si schiudono e mamma passero e papà passero vanno in cerca di insetti per darli ai piccini.
Quando i passerotti sono cresciuti e mettono le piume sono pronti per imparare a volare e vanno a divertirsi da soli.
 
Manuel
 
 
 
 

In una giornata di primavera uno scoiattolo si svegliò e con i suoi piccoli uscì dalla tana, poi andò a caccia di ghiande perché avevano molta fame.
Sofia T.
 
  

A primavera io e le mie sorelle andiamo a farci tante passeggiate verso la chiesa di Maiella.
Un giorno passeggiando abbiamo visto un bosco con tante primule e violette. Ci siamo fatti tante foto e un video, poi abbiamo raccolto i fiori per  portarli a casa.
A me piace la primavera perché è molto colorata.
Pietro F.
 
C’era una volta,

in un bel giorno di primavera Bobby, un piccolo cagnolino molto avventuroso, che attirato dall’odore di dolci si ritrovò in una casetta sperduta nel bosco. Curioso entrò in questa casetta e vide una vecchietta che preparava molti dolci per darli a tutti gli animali del bosco. Quando vide Bobby si avvicinò a lui e lo accarezzò e diventarono amici. Passarono tutto il pomeriggio insieme a mangiare i dolci e vissero tutti felici e contenti.

Nicola B.
 
 

venerdì 13 febbraio 2015

Carnevale... a tutta gioia!!!

 

Filastrocche di Carnevale


Carnevale col maiale
lungo tutto lo "stivale".
Tanti dolci da mangiare
e coriandoli da lanciare.
Mascherine colorate
per le strade affollate.
Tanti carri fantasiosi
allietano spettatori festosi.
Con gli scherzi divertenti
siamo tutti più contenti.
Canti e balli scatenati
e bambini emozionati!

By alunni della II B




Tante "chiacchiere" da mangiare,
maschere da colorare
e tanti vestiti da indossare.
I bambini giocano in allegria
e cantano in compagnia.
Tanti coriandoli colorati
e tanti dolci mangiati.
 
 
 
A carnevale
ogni scherzo vale!

By Vittoria, Sofia e Rachele




Carnevale è arrivato
e i dolci ha portato.
Noi bambini siamo contenti
anche se si cariano i denti!
Ma è festa e noi ci divertiamo
e per le strade ci mascheriamo.
Domani sarà tutto finito
e carnevale è sparito!

                         By Iacopo



 

A Carnevale ogni scherzo vale.
Se fa freddo, metti lo stivale;
se hai fame, mangi il maiale!
Viva, viva il Carnevale

By Nicola F.
 
 

Troppo bello il Carnevale
e nessuna festa è uguale!
Modi diversi di festeggiare,
tutti si devono truccare.
Si mangiano chiacchiere e "pallotte"
e, per finta, si danno anche le botte!
Si spruzzano tante bombolette piene di schiuma
e i bambini mascherati si sporcano la chioma.

By Silvia e Gabriella
 
 
 
 

Il Carnevale al tempo dei...
 

Quando erano piccoli i miei genitori, il Carnevale non si festeggiava come adesso; non c'era la sfilata dei carri lungo il paese, non c'erano i costumi dei "cartoni" o del nostro personaggio preferito, ma si indossavano i vestiti dei nonni o dei genitori. Le loro maschere erano fatte di cartone, disegnate e colorate.
Le famiglie si riunivano, invitando parenti e vicini. Il piatto tipico erano le "pallotte", le "cotiche" e, come dolce, le "cioffe" e le "cancelle".
Dopo aver mangiato, si divertivano tutti ballando e giocando al gioco dell'anello, fino a tardi.

By Fiorella
 


Tanto tempo fa, a Carnevale si mangiavano le "pallotte" e le fettuccine con il ragù fatto con la carne di maiale.
I bambini si travestivano: i maschi si travestivano da "mamma" e le femmine da "papà" con scarpe grandi e poi andavano in giro per il paese.

By Silvia S.





Mia madre mi ha raccontato che da piccola a carnevale si vestivano o da Arlecchino o da Pippi Calzelunghe e andava a scuola così vestita. Era per lei e i suoi compagni un giorno bellissimo perché festeggiavano il carnevale con dolcetti e coriandoli. Non c’erano veglioni o altri festeggiamenti.


By Pietro LG



Negli anni '60/'70, il Carnevale dei miei nonni si festeggiava sempre la sera, perché il giorno si andava a lavorare in campagna e si dovevano accudire gli animali della fattoria.
Al termine della giornata di lavoro si preparava la cena con cavatelli al sugo di maiale, bollito di maiale, le "pallotte" e tanto vino. Per dolce si mangiavano le "cancelle".
Finito di mangiare, i bambini per mascherarsi si mettevano i vestiti  degli adulti e andavano a fare la "p'l'cinella"! Truccavano le loro facce con il carbone. Per divertirsi andavano a ballare a casa di parenti o di amici e si portavano le "pallotte".

By Silvia F.

Il Carnevale, quando era piccola nonna, era tanto bello perché era una festa semplice e portava tanta allegria.
C'erano tanti gruppi mascherati che facevano il giro per le famiglie che ammazzavano il maiale,  sparse nelle campagne.
C'erano tante maschere di fantasia, non si comprava niente: chi si riempiva il pancione con la paglia, chi si vestiva con le gonne delle mogli, perché prima i vestiti erano lunghi e larghi.
Ai tempi di nonna non esisteva la radio, ma si suonava con la fisarmonica o con l'organetto.
Quando arrivava la "plcnella" nelle case, portava tanta allegria e ballavano tutti. Il padrone, durante la serata, offriva loro le "cancelle", le "cioffe" e tanto buon vino. A volte però succedeva che gli uomini mascherati si ubriacavano e si trattenevano a casa dei contadini fino a quando gli era passata la sbornia.

By Valentina M.